Quesito n. 6 del 6 aprile 2020: SEPARAZIONE CONIUGALE IN TEMPO DI CORONAVIRUS

Quesito n. 6 del 6 aprile 2020: SEPARAZIONE CONIUGALE IN TEMPO DI CORONAVIRUS

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Buonasera, Voglio separarmi , ho un figlio minorenne, mio marito non lavora. Voglio andare via io da casa (sua con suoceri al piano terra). Come devo comportarmi in questo periodo di covid-19, cosa posso e non posso fare? Considerando che momentaneamente andrei dai miei genitori. Grazie.

RISPOSTA:

Gentile Signora,

questa ipotesi non è contemplata nei vari decreti emanati dal Governo, di cui l’ultimo dello scorso 22 marzo, che, con riguardo ai genitori separati e/o divorziati, ha chiarito soltanto come e quando sono consentiti gli spostamenti dei figli minori, le cui modalità di affidamento e tempi di permanenza sono già contenute in un provvedimento del Tribunale.

Pertanto, se Lei volesse lasciare l’abitazione coniugale per andare a vivere dai suoi genitori con suo figlio in attesa di una causa di separazione, a mio parere potrebbe farlo solo dimostrando che si tratta di una scelta per tutelare Lei e suo figlio, quindi in presenza di un comprovato stato di necessità, che costituisce uno dei presupposti a consentire gli spostamenti in generale indicati nel DPCM.

Diversamente, oppure se non è d’accordo alla separazione, Suo marito potrebbe impedirle di portare via il bambino dalla casa coniugale (soprattutto in questo periodo nel quale il bambino è esposto al rischio di contagio), senza trascurare il fatto che se Lei andasse via lo stesso, ciò potrebbe essere utilizzato nei Suoi confronti come causa di addebito della separazione.

Aggiungo, inoltre, che in questo periodo sono sospese tutte le attività giudiziali, tranne quelle di urgente trattazione, per cui una eventuale semplice causa di separazione verrebbe differita certamente a dopo la pausa estiva, per cui Lei si troverebbe a dover gestire per mesi le visite del bambino da parte di Suo marito, senza potersi avvalere di un provvedimento giudiziale.

Pertanto, se la Sua è una necessità legata soltanto ad un malessere da “convivenza forzata”, data anche la vicinanza dei suoceri, il mio consiglio è quello di attendere almeno la cessazione dei provvedimenti restrittivi e poi discutere con suo marito al fine di trovare un accordo per una separazione consensuale ed in questo caso, Lei potrà trasferirsi dai Suoi genitori anche prima della udienza.

Se invece vi fossero situazioni di violenza morale o materiale nei confronti suoi o dei minore che richiedono un intervento immediato, non esiti a contattarci.



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