Il Sindacato Italiano risponde dell’operato del patronato estero, il cui addetto infedele truffa i lavoratori.

Il Sindacato Italiano risponde dell’operato del patronato estero, il cui addetto infedele truffa i lavoratori.

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La vicenda – seguita dal nostro Studio – ha oggi ampio rilievo nei giornali svizzeri ed anche maggiore ne ebbe a suo tempo in Italia, con un servizio de “Le Iene”.

https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/leiene/roma-gli-emigranti-italiani-fregati-dal-sindacato_F308157801016C09

Né la CGIL, né il Ministero del Lavoro vollero farsi carico delle ruberie eseguite da un addetto del patronato svizzero, che trafugò i risparmi di una vita a decine di italiani emigrati all’estero.

Va anche detto che il predetto truffatore – reo confesso – è in carcere in Svizzera ma quei soldi non sono stati ritrovati.

Il risarcimento ai lavoratori fu precluso dalla chiusura del patronato, avente – secondo la CGIL – autonoma personalità giuridica.

La sentenza odierna – che non viene pubblicata per ragioni di privacy del lavoratore artefice della “causa pilota” – riapre la speranza per tutti gli emigrati truffati, anche se finchè la vicenda processuale non sarà chiusa è corretto aggiungere che la questione è ancora controversa in quanto la sentenza è “solo” di primo grado.

Al di là del dato processuale, ci si augura però che finalmente il Sindacato si sieda ad un tavolo con i rappresentanti dei lavoratori, i quali si erano affidati alla CGIL con piena fiducia e che si sono sentiti prima traditi e poi abbandonati.

Avv. Sandro Campilongo

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